”Ogni cosa, prima o poi, arriva sempre alla fine; fine a cui dopo segue un nuovo inizio. Ed un nuovo inizio è sempre possibile. Dopo due anni di stop nella creazione artistica per problemi personali, questo lavoro è nato dalla voglia di ricominciare a tirare fuori ciò che ho dentro. I colori determinano i vari stati d’animo che attraverso costantemente, le linee sono i confini che cercano (a volte invano) di contenerli, il dripping caotico è un passaggio necessario a provare quella sensazione a metà tra paura, sulla possibilità di rovinare tutto, ed euforia, sull’ascoltare fermamente ciò che il mio io interiore richiede di fare in quel momento. Da un momento buio, i colori si ergono verso l’alto a cercare la luce di un nuovo inizio”.
Artista autodidatta, Marco Donati è nato a Livorno, nell’agosto del 1978. Fin da bambino ha sviluppato una naturale sensibilità e predisposizione per il disegno e la scrittura imparando a farlo sulle ginocchia del nonno. Si avvicina alla pittura nel 2019 al termine di un percorso artistico che lo ha visto crescere tra il disegno, le parole, la musica, la fotografia e la computer grafica. Ora si esprime attraverso dipinti astratti ed arte digitale. Il suo stile artistico è dinamico ed è puramente istintivo: le sue opere si caratterizzano per l’uso di colori decisi, motivi astratti e, talvolta, forme di corpi umani o forme geometriche in contrasto con sfondi astratti e colorati. Il suo stile è un’espressione naturale dei bisogni e dei desideri interiori sepolti nel suo subconscio più profondo. Dagli esordi pittorici ad oggi, ha partecipato a diversi concorsi internazionali come il Luxembourg Art Prize ed il Prisma Art Prize mentre le sue opere sono state esposte in mostre collettive in Italia e all’estero (Roma, Genova, Madrid, Miami) mentre alcune di esse sono entrate a far parte di collezioni private. È apparso anche in alcune pubblicazioni tra cui la rivista canadese d’arte “Observica”, l’Art Anthology Vol. III pubblicata ad Ottobre 2021 e l’Art Anthology Vol. VII pubblicata a Marzo 2024, entrambe a cura del pittore boliviano Augusto ”Guto” Felipe Mendoza Mendieta e Capital Culture House ed entrambe celebrate e presentate a Madrid, presso il Circolo de Bellas Artes.