OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | Il grande  Mê Kông

Il grande Mê Kông
arazzo cucito a mano, materiali: lana, carta cioccolatino, retina argentata, filo di lurex argento
153x98 cm

Marianna Rania

nato/a a Sondrio
residenza di lavoro/studio: Tresivio, ITALIA


iscritto/a dal 30 mag 2024


Under 35

http://(instagram: @frittelladimela)


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Descrizione Opera / Biografia


DESCRIZIONE DELL’OPERA:
”Il grande Mê Kông” è il primo di una serie di arazzi che narrano ciò che resta e ciò che nasce dopo il mio incontro con il fiume Mê Kông.
Il fiume che sembra un mare, con i suoi segreti e i suoi sortilegi.
Del ricordo del fiume, dopo anni di sedimentazione, rimane quella che si traduce in “una ferita deliziosa”, il passaggio di qualcosa che cambia la materia, la trasforma in nuova, e ne lascia una
piccola ferita aperta, traccia di ciò che era prima della sua crescita.
L’opera è cucita interamente a mano, ripercorre un atto di cura e meditazione ispirato al fiume e al suo scorrere, sempre, nella vita e
nella natura.
Un connubio di materiali si mescolano e prendono forma diventando acqua increspata, luccicante, odorosa...ogni volta in cui, ancora succede di sognare il fiume Mê Kông.
BIOGRAFIA:
Marianna Rania è una giovane artista Valtellinese.
Nasce il 9 Giugno del 1998 a Sondrio e fin dalla più tenera età è attratta dall’arte in tutte le sue forme e
manifestazioni. Inizia le sue sperimentazioni durante gli anni di frequentazione nel Liceo Artistico della
provincia Sondriese e prosegue poi i suoi studi frequentando l’Accademia di Belle Arti di Firenze nella
Scuola di Pittura di Gianantonio Stefanon. Anni fondamentali per il suo sviluppo artistico e personale in
cui si lega profondamente alla città fiorentina e ai suoi antichi pittori e scultori. Si trasferisce poi
all’Accademia Albertina di Torino per concludere gli studi accademici e fondare nella città contemporanea
uno Spazio laboratoriale ed espositivo insieme ad altri 8 colleghi chiamato Spazio BUHO, nel quale si
mescolano influenze artistiche e scambi reciproci.
Vive un’esperienza di scambio culturale nei Balcani, in Montenegro, che avrà forte influenza nella sua
ricerca creativa. Conclusa la formazione accademica si trasferisce a Nettuno dove apre, con il suo
compagno, un atelier/spazio culturale chiamato Laboratorio Scintilla, dove attualmente vive e lavora alle
sue opere. La sua sperimentazione prosegue nella visione di un colloquio tra pittura e stoffe con le quali
cerca di raccontare la ricerca e l’esplorazione del Magico; in tutte quelle cose, sensazioni tattili, odori
amarognoli, dolci, forti, un po’ pungenti, spumeggianti, nelle luci e nelle immagini d’infanzia del ricordo
che racchiudono in esse una magia propria, luccicante, che va custodita e raccontata preziosamente...