Mara Callegaro, Cheek to Cheek, Slapping Beat, fusti pennarelli in plastica, tamponi, sonagli, filo di nylon, acciaio, Ø 175x320cm, 2023

Cheek to Cheek, Slapping Beat è un’opera installativa che prende la forma di un’ampia tenda attraversabile e percorribile da parte del fruitore. Si compone di elementi che evocano un universo fanciullesco, quali fusti colorati di pennarelli e i loro tamponi interni (utilizzati in disparate forme, dimensioni e colori).
L’opera differisce tra interno ed esterno, che dialogano fra loro con uno sfarfallio di senso: osservando da debita distanza, un invitante cerchio di sedie riporta la parola “PALS”, ovvero “amici” ripetuta sullo schienale di ogni seduta; il richiamo è quello al “gioco delle sedie” o “sedie musicali”, dove correndo in tondo in gruppo bisogna cercare di accaparrarsi il posto su una di esse in un tempo determinato. Mentre guardando all’oggetto dall’interno il cerchio di sedie appare come una sorta di recinto al cui centro si trova l’osservatore; un cerchio di “SLAP”, “schiaffi”, una predisposizione delle sedie che ricorda quella dei gruppi di ascolto/sostegno trasformata in questo caso in un ambiente giudicante, avverso.
L’opera fa leva sul cambio repentino di sensazioni determinato unicamente dalla posizione della persona che interagisce con essa: quello che in facciata può apparire come un gruppo accogliente e dilettevole ha in ombra un’altra faccia: ferina, respingente, inospitale. L’opera veicola quindi una riflessione sulla complessità e la compresenza di più punti di vista e significati e sull’apparenza e sul condizionamento sociale all’interno di un gruppo.
Cheek to Cheek, Slapping Beat è nata nell’ambito del progetto di residenza MADE IN, curato da Artissima in partnership con Carioca S.p.a., azienda specializzata nella produzione di strumenti per sviluppare la creatività dei bambini.

Bio
Mara Callegaro (Varese, 1994) è un’artista italiana con sede a Milano. Muovendosi agilmente fra svariati media, con la sua ricerca tenta la cattura e l’elaborazione di emozioni e percezioni opache, che abitano spazi interpersonali o territoriali.
Si laurea in Arti Visive - Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera (MI) e prosegue gli studi al biennio Fotografia e Nuovi Linguaggi della Comunicazione Visiva al CFP Bauer (MI); approfondisce le Arti Performative frequentando il corso La quinta parete, con Romeo Castellucci e Silvia Rampelli in Triennale Milano (MI) e The momentary now school of performance di Marcella Vanzo a ZONA K (MI).
Dal 2020 al 2023 è docente di Fotografia al Biennio Specialistico di Arti Visive e Studi Curatoriali di NABA - Nuova Accademia di Belle Arti (MI) e assistente e studio manager dell’artista Francesco Jodice.
Il suo lavoro è stato premiato ed esposto in mostre personali e collettive in istituzioni e fiere nazionali e non, tra cui: Scuderie del Quirinale (RM), Triennale Milano (MI), Museo Mart (TN), Fondazione Stelline (MI), Fondazione Francesco Fabbri (TV), Triennale Teatro (MI), Palazzo Quadrio Foppoli (SO), Casa Tomé (CH), Artissima (TO).