Descrizione Opera / Biografia
Il progetto è la conseguenza di anni trascorsi a cercare di essere qualcuno che non sono. Mi sono quindi ritrovata un giorno a chiedermi chi fossi e non avevo minimamente idea di quale fosse la risposta. Ero completamente persa e così ho iniziato ad andare in giro chiedendo alle persone: “Scusa, tu sei Luisa Turuani?”. Dato che nessuno sapeva che Luisa Turuani fosse proprio la persona di fronte a loro, i dialoghi nati da questa domanda erano terribilmente surreali. Attualmente sto filmando le conversazioni e mi affascina il fatto che cercare me stessa sia diventato un pretesto per raccontare la storia di altri, dei lori amori, desideri, paure, fallimenti… In altre parole, il viaggio fisico e poetico alla ricerca di me stessa mi ha permesso di dipingere un ritratto collettivo ancora prima che personale. Forse non so ancora molto di me stessa, ma amo considerarmi una collezionista di storie, il luogo dove infinite storie possono essere raccontate ancora e ancora.
Da un punto di vista pratico, la performance viene realizzata e filmata in diversi contesti; attualmente il progetto ha coinvolto New York, Milano, Venezia, Parigi, Roma e continuerà chissà ancora dove. Il mutamento del contesto temporale e spaziale determina un costante cambiamento del senso dell’azione e dell’identità che l’artista sta cercando: durante il carnevale è curioso che una signora mascherata abbia risposto: “I don’t know who I want to be”, riferendosi non a se stessa ma all’identità che momentaneamente sta impersonando. Al cimitero di Père-Lachaise a Parigi invece la ricerca chiama in causa i defunti, in particolare le celebrità del mondo della cultura come Proust, Gericault, Oscar Wilde.
La performance analizza e interroga l’osservatore riguardo diverse tematiche: l’idea di un’identità fluida che muta tramite l’incontro con il diverso; la possibilità che l’identità sia il frutto di una collettività; la ricerca come modus operandi da applicare a ogni ambito della vita; lo spazio pubblico come luogo di creazione e fruizione dell’arte; la negazione dell’autorialità dell’artista; il rapporto tra il singolo all’interno della collettività.
Dopo aver completato gli studi presso l’Accademia di Brera a Milano, l’artista sperimentare le sue azioni performative nella dimensione urbana a contatto con il pubblico, spesso ignaro di essere parte fondamentale delle opere dell’artista. Nata a cavallo tra l’era pre-digitale e quella dell’iperconnessione, concepisce i propri lavori fondendo l’aspetto materico a quello digitale, dando vita ad opere in continua trasformazione.
La sua ricerca è maturata sviluppando molteplici mezzi espressivi e partecipando a un notevole ventaglio di eventi tra cui mostre personali e collettive, residenze, premi, workshop, pubblicazioni. Nel 2022 vince l’Italian Council (Edizione 11), con il progetto di ricerca 1 secondo 1 grammo. Il progetto è stato presentato in Italia e all’estero e ha coinvolto molteplici istituzioni, tra cui: Modo asbl (Bruxelles), La Rada (Locarno), OnCurating Project Space (Zurigo), Kuona Art Centre (Nairobi), Careof (Milano), il Museo Internazionale della Ceramica (Faenza), Bac (Berna), Fondazione Lac o Le Mon (Lecce). La pubblicazione inerente il progetto è stata condivisa con curatori e critici; Rein Wolfs, direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam, ha apprezzato il volume e sotto sua richiesta ha fatto aggiungere il testo all’interno della libreria del Museo.
Tra le varie esperienze realizzate negli ultimi anni, si sottolinea nel 2021 la partecipazione, tramite la piattaforma newyorkese Snark.art, a Travel Diary, alla prima mostra digitale di crypto art in Italia. Nel 2020 vince il Premio AccadeMibact, un contest volto alla selezione dei più interessanti artisti provenienti dalle accademie italiane. Tramite il Premio ha quindi preso parte alla mostra Domani Qui Oggi, a cura di Ilaria Gianni, evento collaterale di Quadriennale 2020 presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 2019 ha partecipato al terzo episodio di Artissima Experimental Academy dal titolo “Eyes come back!”; il progetto è stato realizzato negli spazi di Combo a Torino, con il sostegno di Alserkal, Dubai. Lo stesso anno ha preso parte alla Biennale UK Young Artists di Nottingham e ha partecipato alla mostra GQ-Passion for the path of art, a cura di Ilaria Bonacossa, presso la Galleria Cardi di Milano. Nel 2017 è stata selezionata per partecipare ad Artagon III, un’esposizione presso Petites Serres a Parigi. La giuria di Artagon era composta da curatori e artisti, tra cui K. Henni & A. Labouze, P. Vermeersch e H. U. Obrist in qualità di presidente di giuria. Nel 2020 è stata selezionata tra migliori artisti presentati nelle precedenti edizioni di Artagon ed espone ancora a Parigi per la mostra Artagon Live. Tra le varie esperienze all’estero si sottolinea anche la partecipazione a Gaze Off, un progetto indipendente situato all’interno della fiera Wopart a Lugano in Svizzera. Oltre ai premi già citati, ha vinto il Premio Speciale Arte Laguna (2022): la residenza artistica presso Villa Rechsteiner; ha vinto anche il Premio Combat per la sezione video (2019), il Premio Opera Viva - Il Manifesto (2020) e il Premio O.R.A. (2019) il Premio Nocivelli (2018); si ricorda anche la presenza come finalista al Premio Arte Laguna per la sezione performance nel 2019 e per la sezione Scultura e Installazione nel 2022-23. È stata più volte finalista al Premio Exibart, classificandosi nel 2023 al quarto posto e nel 2022 al settimo. Ha partecipato a diverse residenze tra cui Dialogos Part Six (Kenya, 2022) un progetto supportato dall’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi in collaborazione con Kuona Art Centre.
Il suo lavoro è presente in molteplici pubblicazioni; oltre a 1 second 1 gram (2023) si ricorda anche: 222. Artisti emergenti su cui investire, Exibart Edizioni, 2021; Domani Qui Oggi, Viaindustriae Publishing, 2020; BienNolo, Postmedia Books, 2019.