OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | Garigliano Sogna Ecuador

Garigliano Sogna Ecuador
olio su telo di mercato verde,
110 x 110 cm

Giulia Mangoni Di S Stefano

nato/a a Isola Del Liri
residenza di lavoro/studio: Isola Del Liri, ITALIA


iscritto/a dal 10 mag 2023


Under 35

http://www.giuliamangoni.com


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Descrizione Opera / Biografia


”Garigliano Sogna Ecuador” si sviluppa nel 2022 come parte di un progetto esplorativo, espositivo e laboratoriale con IUNO Projects sotto l’indagine tel tema ’Selvatico’, tra Roma e Isola del Liri, FR.
Tra una passeggiata estiva e una autunnale nella campagna Ciociara, una mostra personale di quadri e sculture intitolata ’Nambur’ solidifica la ricerca territoriale nello spazio Romano.
”Il titolo della mostra rimanda al topinambur, tubero tipico della tradizione culinaria del sud America, ormai comunemente consumato anche in Europa: di natura infestante, la pianta è entrata a far parte
della vegetazione autoctona italiana, adattandosi a luoghi che, seppur lontani da quelli d’origine, risultano ormai idonei alla sua crescita e diffusione. È in questo senso che il topinambur diviene sia
paradossale alter-ego dell’artista, cresciuta tra l’Italia e il Brasile, che simbolo di un selvatico in grado di azzerare distanze geografiche e culturali.
Il tubero, assieme ad altre specie vegetali come la digitale purpurea, è punto di partenza per la realizzazione di una serie di paesaggi fantastici, generati dall’unione di elementi appartenenti al contesto naturale brasiliano e a quello ciociaro, terra natale dell’artista.
Le composizioni, frutto delle associazioni tra fauna e flora di questi luoghi, appaiono tanto verosimili da suggerire
l’effettiva coesistenza (non solo mentale ed emotiva) di due mondi
geograficamente e culturalmente differenti.”
Testo di Giulia Gaibisso
’Garigliano Sogna Ecuador’ rappresenta il fiume Liri che scorre vicino al mio studio a Isola del Liri, per poi diventare Garigliano quando si avvicina al mare presso il bosco di querce di Minturno. Il quadro é un’esercizio di immaginazione, dove il fiume Liri sente la nostalgia del Brasile che sentivo anche io nel mio studio, e si porta un sogno di come sarebbe essere un fiume sudamericano mentre scende verso il mare. Io sogno di tornare a Rio de Janeiro, il Liri, ormai Garigliano, sogna di essere un fiume in Ecuador. Il fiume si immagina tramonti lunari, montagne verdeggianti al buio, insetti giganti e orchidee magiche che appaiono illuminati e fluttuanti nel calar della notte. Senza esserci mai stato, il fiume aumenta e cambia quello che già conosce affinché gli elementi familiari della fauna e della flora del basso Lazio gli appaiono come esotici, strani e invitanti.
Biografia:
Giulia Mangoni è un’artista italo-brasiliana la cui pratica ruota attorno all’etica del ritorno; è interessata a creare interventi orchestrati attraverso la lente della pittura al fine di decostruire nozioni di memoria e identità legate a specifiche geografie e comunità decentralizzate. Il suo lavoro si sviluppa attraverso modalità visive di narrazione personale, spesso frutto di un dialogo a più voci, le cui influenze, relazioni e contributi differenti aiutano a creare lavori che solidificano temporariamente questo processo di raccolta e disseminazione di conoscenze in continuo divenire.
Nata nel 1991 a Isola del Liri, FR, Mangoni è cresciuta tra Italia e Brasile ed è tornata a vivere e lavorare nella sua città natale. Mangoni ha un Foundation Degree in Art & Design presso la Falmouth University of the Arts (2011), una laurea in pittura (Hons) da City & Guilds of London Art School (2014), dove inoltre è stata vincitrice sia del premio Skinner Connard’s Travel Prize e del premio Chadwick Healey Prize per la pittura, e un MFA dal programma SVA Art Practice a New York City, (2019).
Negli ultimi anni, Mangoni ha partecipato a mostre a livello nazionale ed internazionale, tra cui personali: From the Island of Liri, a cura di Juliana Leandra presso Dreambox Lab, New York, Bits & Cream. Metabolizzazione d’Archivio, presso ArtNoble gallery, Milano; Nambur presso IUNO projects, Roma e più recentemente La Strega si Trasforma Persino in Vento, curata da Beatrice Benella presso Operativa Arte Contemporanea, Roma. Inoltre, ha esposto di recente in mostre di gruppo: The Futures We Speak, curata da Eugenia Delfini presso il Clemente Art Center, NY ; Roma Pittura Emergente Oggi curata da Cesare Biasini Selvaggi presso 21gallery, Treviso ; Geographies of Memory, presso LAMB Arts, Londra, VIVERE DI PAESAGGIO, a cura di Mirta d’Argenzio presso APALAZZOGALLERY, Brescia; , Ladder to The Moon presso Monitor Gallery, Roma. Nel 2020 Mangoni ha partecipato alla terza edizione di CASTRO Projects a Roma, con la borsa di studio Scovaventi Italian Fellowship. Attualmente, Mangoni continua ad approfondire la sua ricerca sul tema dell’appartenenza al territorio familiare attraverso il progetto espositivo ‘Cinevetrina’ organizza mostre nel cinema storico di Isola del Liri per artigiani Ciociari. Le sue collaborazioni con artigiani, agronomi, allevatori, scrittori e antropologi, si fruttifica in terre Ciociare e nutre progetti altrove come per Il Salmerino Viandante, a San Lorenzo Dorsino, Trentino Alto Adige, parte di Una Boccata D’Arte, di Fondazione Elpis e Galleria Continua.