Descrizione Opera / Biografia
“Il giorno in cui si spense il sole” è un racconto visivo che illustra un’ipotetica fine del mondo in cui il sole dopo esser tramontato si spegne, lasciando il posto a una luna, una stella, o forse allo stesso sole anemico, che immerge la Terra in una notte perenne, avvolgendo le cose in una luce innaturale e inducendo lo spettatore a confrontarsi con una nuova realtà a limite tra familiarità e estraneità.
La ricerca parte dalla specificità fotografica di essere phôs graph -scrittura con la luce-, attraverso una serie di accorgimenti tecnici come la sottoesposizione, la ripresa a tempi lunghi e l’utilizzo della luce flash l’artista riscrive il visibile, per creare una realtà parallela credibile, in cui presente e futuro convivono in uno scenario speculativo che trasforma incubi e illusioni del nostro presente imperfetto in catastrofi o possibilità.
Una speculazione fantascientifica: un viaggio fantastico nell’avvenire che utilizza però dei meccanismi scientifici di registrazione ottica, e fotografica del reale, senza interventi successivi di post-produzione invasiva e di alterazione digitale.
Nello spazio dell’immagine avviene la metamorfosi del reale, plasmata dalle possibilità della fotografia, per creare una realtà parallela che rivela la profonda inquietudine per la minaccia dell’imminente catastrofe ecologica.
La scelta di evocare un avvenire atmosferico, che immagina una condizione meteorologica futura, non è infatti casuale, ma evoca l’incapacità di controllare gli elementi naturali che, anche nella realtà, stanno sfuggendo totalmente alla supervisione umana.
Il futuro è la terra dell’incognito e del possibile, della speranza e del cambiamento. Teatri di prova per l’avvenire, le immagini, ci permettono di guardare la nostra realtà sotto una nuova luce, evocando frammenti di eredità immaginarie da percorrere lasciandosi guidare dal possibile per appropriarsi della capacità di essere futuro e ri-scrivere consapevolmente il nostro presente.
Biografia:
Francesca Macis (Oristano,1996) è un’artista visiva che vive e lavora tra la Sardegna e Milano.
La sua pratica indaga il concetto di immagine e rappresentazione, utilizzando principalmente -ma non esclusivamente- la fotografia e il video, sfrutta lo spazio visivo per creare narrazioni, coinvolgendo lo spettatore in ri-letture originali della realtà all’insegna dell’ambiguità.
I suoi lavori sono stati mostrati all’interno del Liquida Photofestival ’23, di cui ha vinto il premio dedicato al miglior progetto, della 13° e della 11° edizione di Centrale Festival, al MiBACT di Sassari, al Charta Festival di Roma, nello spazio indipendente Glogauair di Berlino, durante la rassegna A.Banda e all’interno delle pubblicazioni di Yogurt Magazine “MOJO”, “I.D” di Fotonica e nella “Zine0: Futuro Visioni dal Poi” edita da AIK x Smargiass.
È tra gli autori selezionati per Marmilla Fotografia III per raccontare attraverso le immagini il paese di Senis.
Nel 2022 è tra i finalisti della XIV edizione del Premio Nocivelli e della call di Astro “Tourist in your Own home”. Nello stesso anno vince il concorso “Divenire presente” di Cascina Roma Creative Hub ed espone all’interno di Nice & Fair a Paratissima.
Le sue opere sono state selezionate per partecipare alla 5° Biennale dei Giovani Fotografi Italiani e sono state esposte al Centro Italiano della Fotografia d’Autore.
Da segnalare inoltre la personale tenutasi al Museo del Banditismo di Aggius, la partecipazione alla residenza artistica The Photo Solstice #3 e alla rassegna cinematografica CineMartis, di cui ha vinto la prima edizione.
Pubblicherà a breve il suo libro con la casa editrice Dorsopress, di cui ha vinto la prima call.