Descrizione Opera / Biografia
-Biografia:
Eric Pasino (Vercelli 1997) si è diplomato alla laurea triennale in Pittura all’ Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e frequenta il biennio di specializzazione all’ Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato a varie mostre collettive, tra le quali si annoverano “Passione bipolare” alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia presso Palazzetto Tito, “Mondi altri” al Palazzo Borgata di Rocca Grimalda, “Super fusion” alla Biennale di Chengdu in Cina, “Il mondo di domani” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino, “Apparizioni e ricomparse” presso la Galleria Scroppo di Torre Pellice e “Animal symbolicum” negli spazi della galleria Nicola Pedana a Caserta; ha inoltre tenuto mostre personali quali “Beati gli avanzi” nelle cantine di Palazzo Barolo e “Exeresi” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino.
È risultato primo classificato al “Premio Mestre di Pittura” nel 2022, oltre che finalista in significativi concorsi d’arte quali “Artefici del nostro tempo”, “We art open” e al “Premio Nocivelli”; è stato selezionato per il “Premio Cairo” e ha vinto il bando per l’assegnazione degli atelier d’artista della Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2023.
-Descrizione opera:
Il dipinto presenta una visione affascinante e inquietante, caratterizzata da una serie di teste o maschere grottesche nella parte superiore e un corpo o costume nella parte centrale. Sovrastando l’intera composizione, un sorriso evanescente e malizioso, che mostra i denti, sembra quasi emergere dall’insieme caotico di immagini.
A un primo impatto, l’opera si mostra luminosa e ricca di colori, ma una più attenta osservazione rivela la sua natura macabra: il corpo al centro appare offeso, circondato da teste decollate nella parte superiore. Tuttavia, l’ambiguità pervade il dipinto, lasciando l’osservatore nel dubbio se si tratti di vere teste o maschere, e se il corpo sia effettivamente una figura umana o un costume simbolico.
”Mille teste per una maschera” nasce da una riflessione sulla molteplicità di facce, comportamenti e personalità che ogni individuo assume per relazionarsi con gli altri. Questo pensiero si è poi evoluto in una dimensione più ampia, dove sono i media di un sistema capitalistico a rivolgersi alla popolazione, utilizzando varie ”maschere” per manipolare le percezioni.
L’opera mira a rappresentare questa complessità e ambiguità, richiamando l’attenzione su come siamo continuamente bombardati da immagini e informazioni, spesso indistinguibili tra vere e false. Il linguaggio con cui queste informazioni vengono presentate è una forma di violenza e alterazione percettiva della realtà, similmente ai colori vivaci del dipinto che, pur dando un senso di vivacità, contrastano fortemente con il contenuto macabro e inquietante.
”Mille teste per una maschera” è un invito al dubbio e alla diffidenza verso ciò che ci viene presentato come realtà. La natura ambigua del dipinto, che oscilla tra un’immagine carnevalesca e una truce rappresentazione di morte, rispecchia la nostra difficoltà contemporanea nel distinguere il vero dal falso. Proprio come i colori del dipinto, che ubriacano e confondono, così anche le informazioni odierne spesso distorcono la nostra percezione.
In definitiva, quest’opera incarna una critica alla manipolazione mediatica e una riflessione sulla complessità delle identità e delle percezioni, proponendosi come una potente metafora visiva del nostro rapporto con la realtà e le informazioni che la compongono.