OPERA IN CONCORSO | Sezione Video

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schermo/proiettore
1'55''

Enrico Budri

nato/a a Mirandola (MO)
residenza di lavoro/studio: Firenze, ITALIA


iscritto/a dal 29 apr 2024


Under 35


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Descrizione Opera / Biografia


Descrizione opera: Atropocene: situazione più favorevole al lavoro di Atropo -Necessità non pervenuta. Mi domando se l’arbitrarietà non preveda anche una buona parte di disinteresse. Mi sono provato a mettere nei panni di Atropo ed immaginare come potesse condurre il suo lavoro ora che Ananke (la Necessità) le chiede tempi sempre più serrati e turni più intensi. Con tutto questo lavoro non si può certo essere delicati -si perderebbe in quantità. Le vite ed i destini che Atropo deve tagliare per conto della Necessità sono così tante che è stata costretta ad ingegnarsi e creare luoghi come gli allevamenti intensivi, o, per esempio, scenari come Gaza. Scrivo questo non per dare “il significato dell’opera”; ma solo per descrivere il percorso che mi ha condotto a pensarci. La “vita”, tuttavia, non la farei coincidere solo con qualcosa di fisico. Tutto molto allegorico. Leggo Atropo, in questo caso, come l’esecutivo di un’istituzione “superiore” che è la Necessità. Quanti si sentono di essere schiacciati da queste “istituzioni”? Perché ho scelto l’ape? Bio: Enrico Budri nasce a Mirandola (MO) il 27/05/1999. Vive a Firenze, dove sta conseguendo la laurea magistrale in Nuovi Linguaggi Espressivi con una tesi in Antropologia visuale presso ABAFI. Nella stessa accademia ha conseguito il diploma triennale in Pittura con una tesi in Storia dell’arte, svolgendo una ricerca d’archivio presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Enrico ha esposto in diverse mostre collettive, premi, fiere nazionali e biennali, di cui le ultime la III Rassegna Biennale di Fiber Art di Spoleto e la mostra Scatta&Vinci a Officina Giovani di Prato. Fa parte del collettivo VEG.GEA con il quale sta ora collaborando, insieme ad altri collettivi, al progetto Generation Europe, realizzando un documentario sulle elezioni comunali fiorentine del prossimo giugno. Di recente ha scritto un articolo che sarà pubblicato sulla rivista Visual Ethnography il prossimo settembre. L’artista non ha un mezzo di riferimento, così come non segue temi; la sua ricerca potrebbe concentrarsi nella frase: “la vita è molto strana”.