Come spesso accade nelle mie opere, lo spunto per lo sviluppo artistico ha sede nella natura che mi circonda. La grande mole rocciosa, al centro della composizione, assume colorazioni e filigrane immaginarie oniriche, ricreate attraverso il recupero della propria interiorità emotiva, filtrata dal colore. La figura canonica della pietra, e della farfalla sopra di essa, viene così scomposta e ricreata, sottratta alla banalità del quotidiano e rivitalizzata dalla sensibilità artistica. Incastonato sul paesaggio, che presenta una stratificazione maggiore in termini di colore, il soggetto roccioso si staglia quindi nella sua placida monumentalità irreale, concretizzando matericamente in contorni noti la singolarità irriducibile del singolo.