Descrizione Opera / Biografia
Il progetto nasce nel 2018, anno chiave per l’aumento di incendi dolosi in territorio calabro. Il lavoro è ottenuto dal prelievo delle immagini satellitari dei luoghi in cui sono avvenuti gli incendi dalla piattaforma di Google Earth a cui successivamente, sono state sottratte delle immagini fotografiche realizzate nel momento in cui gli incendi erano in corso.
La sottrazione è un processo digitale ottenuto tramite la fusione di pixel, dato dallo strumento “brucia” come livello di fusione su Photoshop.
Le opere vogliono essere invito ad una progressiva rivelazione della natura in una fotografia astratta, un paesaggio ormai distrutto dall’uomo che lentamente nell’immaginazione ricresce e prende nuovamente vita. Viaggiando con lo sguardo all’interno delle immagini ci si rende conto progressivamente di come elementi naturali e paesaggistici si rivelano, così come la consapevolezza dell’errore umano verso la natura si palesa rendendoci consapevoli.
Le fotografie sono installate come carte geografiche su pannelli di Dibond al vivo in un percorso lineare che accresce la scoperta dei luoghi ricreando un viaggio nella penisola calabra.
Alessandra Gatto è un’artista che vive e lavora a Milano. Ha conseguito la laurea triennale in Fotografia presso la LABA (Libera Accademia Di Belle Arti) di Firenze, e successivamente un master in Photography and Visual Design presso la NABA di Milano. Successivamente è stata assistente dell’artista Alessandro Sambini. Attualmente frequenta il biennio di Fotografia all’Accademia di Belle arti di Brera. La sua ricerca si focalizza sul rapporto tra uomo e natura, concentrandosi su formalizzazioni astratte. Attraverso un processo di sintesi rilegge il ruolo della natura nel contemporaneo cercando di riconnettere l’uomo con essa tramite una scoperta graduale e concettuale.