Su Instagram, a settembre 2019 c’erano 445 M di post con #natura, a Maggio 2023 ce ne sono 789 M. Negli ultimi 5 anni, molti siti naturali in tutto il mondo hanno visto aumentare il numero di visitatori da poche centinaia a migliaia , con conseguenze economiche, sociali ed ecologiche su queste aree. Vanishing Sublime è un progetto su come i social media stiano radicalmente trasformando il modo in cui le persone percepiscono e sperimentano i paesaggi. Stiamo assistendo, infatti, a un fenomeno in cui l’immagine non è utilizzata solo per validare la propria esperienza ma anche come la sua standardizzazione visiva stia entrando a far parte della fruizione di un territorio. Il sublime naturale viene sostituito dal sublime digitale. Il sublime digitale emerge quando gli esseri umani creano forme di rappresentazione, che sembrano trascendere i limiti del corpo e creare un forum che collega miliardi di menti insieme. In questo non-spazio, le allucinazioni consensuali si sono normalizzate. Gli utenti sono reciprocamente influenzati a ricreare la stessa fotografia di un luogo, un copia/incolla senza fine che produce un nuovo tipo di ideale. Immagine dopo immagine, strato dopo strato, il paesaggio diventa sfondo, diventa green screen, scompare e diventa astratto.
Per approfondire questo accumulo e astrazione di immagini, ho utilizzato un processo scientifico normalmente utilizzato in geologia come le sezioni sottili. Attraverso questo metodo creo sculture in resina realizzate da ”campioni” di realtà (pietre) combinate con gli smartphone che sono i media con cui tutti noi contribuire al processo. L’oggetto risultante funziona come una matrice che sezionata in sottili strati fotografati poi al microscopio petrografico generano le immagini astratte finali.
Vanishing Sublime funziona come un acceleratore di astrazione costringendo lo spettatore a mettere in discussione l’immagine e il suo ruolo culturale.