Descrizione Opera / Biografia
Extremitas, indaga il rapporto tra il contenitore, che assume la forma di una mano e il contenuto, dato dalla coltura di batteri e lieviti in sospensione impiegati nel processo di fermentazione. Esiste quindi una relazione tra il negativo del calco della mano e la vita dei microorganismi. La mano è parte di un linguaggio non scritto con il quale interagiamo con il mondo. Pensiamo alla nostra pelle come al confine tra noi e il mondo esterno, ma in realtà ospita molti più microorganismi di quanti siano gli abitanti della terra e questi esseri microscopici in relazione simbiotica con noi e con l’altro, scambiano di continuo sottoprodotti metabolitici e geni, mediano gran parte della nostra interazione con il mondo che ci circonda persino al di là della nostra pelle. La fermentazione non è solamente un processo chimico, ma in senso lato, diventa sinonimo di movimento, di rivoluzione e quindi di cambiamento. La coltura batterica e fungina all’interno del negativo della mano, svuotata dal suo contenuto originale, rimarca una visione co-generativa, in cui più vite, in simbiosi, non solo condividono lo stesso spazio ma interagiscono tra loro apportando beneficio a entrambe. Da lontano, questi confini, dati dalla forma della mano, possono sembrare linee nette e rigide. Da vicino, tuttavia, una nuova epidermide in co-divenire nasconde una moltitudine di strutture più piccole, biologicamente diverse e selettivamente permeabili, una matrice della vita che si rinnova di continuo.
Bio
L’opera di Alberto Peterle (Treviso,1989) nasce da una riflessione profonda sul tema della co-esistenza tra umano e non umano in un continuum tra vita e morte, tra cultura e natura. Significativi sono i richiami al concetto di metamorfosi rivisto dal filoso Emanuele Coccia e agli studi rivoluzionari sulla simbiosi trattati dalla biologa statunitense Lynn Margulis che mettono in discussione il concetto di individuo e riscrivono la teoria dell’evoluzione.
Egli compie un affascinante lavoro di accostamento tra singolo ed il collettivo, dove il primo rappresenta uno strumento tecnico per indagare il secondo e viceversa. “Uno è tutto e tutto è uno”, allo stesso modo la nostra esistenza è la metamorfosi di qualcosa che già esisteva la vita si trasforma incessantemente originando forme nuove frutto di associazioni tra specie completamente diverse. In questo contesto l’Io decade difronte alla vita multi specie. Organismi viventi quali, funghi, licheni, batteri e lieviti si trovano in dialogo con oggetti e forme umane, con materiali industriali e meccanismi naturali. Nel 2018 partecipa alla collettiva R8 presso Casa dei carraresi (Treviso), nel 2019 viene selezionato alla 102^ collettiva presso la Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia), nel 2020 partecipa al progetto Square prject Ebook promosso da Balloon project. Nel 2021 viene selezionato tra gli artisti in evidenza al premio Cramum (Milano) e nel 2022 è tra i finalisti al premio “Be the differnce with art” presso il museo Canova di Possagno (TV).