Descrizione Opera / Biografia
OBSOLESCENZA der. lat. obsolescere ”logorarsi”, ”andare in disuso”
L’opera si compone di 4 quadri, che consistono in Memorie dimenticate da tempi che ne decretano il disuso. Il mezzo usato per scattare è una Sony Mavica, la cui memoria è un floppy disk, strumenti diventati oggi obsoleti (la breve vita della Sony Mavica sul mercato è stata infatti di quattro anni ). L’obsolescenza della memoria fisica del floppy disk, che quasi nessuno può ormai più ”leggere” diventa metafora di un’obsolescenza della memoria storica diventata anch’essa quasi illeggibile, dei luoghi devastati dal sisma del 6 Aprile 2009, lasciati a loro stessi, dimenticati nel loro abbandono, nell’esistenza disperata e disperante di un tempo fermo a quattordici anni fa; un brano di città dimenticato, rimasto cristallizzato e ormai obsoleto, come i floppy disk che contengono ciascuno le foto incorniciate (ed altre foto scattate in altri luoghi colpiti dal sisma, dimenticati, ormai contenuti in un dispositivo quasi inaccessibile)
Memorie obsolete che si incontrano nell’ultimo scatto prima di una dimenticanza che però vivrà una possibilità di rimanere nel presente per sempre. Il lavoro identifica un problema radicato e profondo nell’uomo, ossia la Memoria, che cessa di esistere; non esiste più la storia, il passato, i pezzi fondamentali che portano al progresso e al superamento. Questo lavoro si propone invece di dare voce, spazio, alla memoria obsoleta, fondamentale invece per comprendere il presente e i suoi paradigmi.
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il collettivo AFEDIA nasce a L’Aquila nel 2019, dalla sinergia di Alessandra Condello, fotografa e art director, e di Diletta de Santis, attrice, performer e mente creativa, attorno alle quali ruotano altri artisti collaboratori, principalmente per la realizzazione di fotografie, video, e installazioni/performance.
Tra le loro opere ricordiamo il corto Euridice, vincitore del premio Sharky 2019 a L’Aquila, il video Quarantine, realizzato durante il lockdown e vincitore del premio ApertaMente a Pescina (AQ) nel 2021, varie partecipazioni alle iniziative del comune di L’Aquila e Fontecchio, e la foto Ex OP, che arriva finalista al concorso Un luogo per Zerobook, nel 2020, casa editrice di Catania.
Nell’estate del 2022 sono rappresentati per la scuola Abruzzese, tra altri 10 artisti selezionati, alla YAG/Garage di Pescara.
La loro fascinazione è per i luoghi naturali o abbandonati, per l’abbandono collettivo e personale, per il rapporto tra l’io e luogo nella sua dimensione perturbante; un mondo che riportano alla vita con fotografie, video e installazioni, con un occhio alle tradizioni e al folklore locale.