Descrizione: Curtain è una tenda realizzata con graffette disposte lungo un’asta, il cui significato è legato alla duplicità o contrasto insito in ogni cosa. L’immagine della tenda rievoca un’idea di leggerezza qui mancante, una funzionalità casalinga che è stata deviata e la sua rigidità e freddezza può rievocare l’idea dello “scheletro” di tale oggetto. In quanto tenda, l’opera sostiene l’idea di oggetto familiare, fa riferimento alla casa, alla sicurezza e intimità, ancora rimanda al “passaggio” o “attraversamento” quale necessaria condizione umana per raggiungere un altro luogo, ostacolo da superare per raggiungere un altro spazio o, metaforicamente, un’altra consapevolezza. Il titolo e i materiali richiamano anche divisioni ideologiche e spaziali, politiche e geografiche e ciò suggerisce l’idea di trovarsi di fronte a un’armatura o una barriera che può proteggere, ma allo stesso tempo ingabbiare e ostacolare, dividere e mortificare.
Biografia: Nato a Cavalese e cresciuto a Canazei di Fassa, provincia di Trento, ho cominciato ad appassionarmi all’arte contemporanea durante gli studi presso l’Istituto d’Arte di Pozza di Fassa. Grazie ai consigli della mia professoressa di Storia dell’arte, ho proseguito gli studi sulla pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, continuando in seguito presso l’Università Statale di Milano in Storia e critica d’arte.
I miei interessi sono maturati in opere e progetti artistici che avessero come principali temi di ricerca quelli di relazione e di perdita nelle sue molteplici sfaccettature attraverso mezzi che spaziano dalla pittura alle installazioni. Quest’ultimo è stato anche approfondito nella tesi di laurea magistrale “Pratiche della partecipazione nell’arte internazionale tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo”.
Iniziando a lavorare presso un’istituzione museale ho avuto modo di confrontarmi con opere di diversi artisti, nazionali e internazionali, così come il lavoro a contatto con i bambini delle scuole primarie di Milano ha offerto l’opportunità di approcciarmi a una realtà diversa e a elaborare percorsi relazionali differenti.