Descrizione Opera / Biografia
Siamo solo multipli.
Fare multipli non è più l’atto pratico artigiano del replicare l’opera d’arte in serie numerata al fine commerciale, ma è già in sé l’opera.
Il multiplo diventa installazione, simbolo della realtà sociale nella quale l’uomo cerca di sopravvivere, soffocato nell’incubatore della tecnica. La prestazione e la produzione sono il fine ultimo della sua esistenza. Tuttavia non è sopraffatto, egli resiste. Sopravvive nonostante chi detiene il potere economico tenti in tutti i modi di disumanizzarlo, di sottrargli la dignità e la sua autenticità, manipolandolo con una somministrazione giornaliera di modelli perfetti, tutti uguali, tutti in fila. Esseri viventi omologati, surrogati di esseri umani globalizzati, consumatori sfrenati disabituati al pensiero.
Biografia.
Elia Alunni Tullini nasce a Foligno nel 1986. Scultore, ceramista, formatore, ritoccatore di cere, inizia il suo percorso nel 2012 da autodidatta. Fin da ragazzo mostra abilità manuali eccellenti affinate sotto la supervisione e gli insegnamenti dei nonni artigiani e, maturando, affianca l’intelletto alle doti manuali. Si trasferisce a Milano nel 2013 e inizia la sua formazione al fianco dei maestri delle arti bronzee della fonderia Artistica Battaglia, dove foggia nella cera, nel gesso e nel bronzo numerose opere di artisti internazionali. Prosegue la sua ricerca nelle arti figurative, e non solo, nel suo studio folignate, dove trova applicazione il grande bagaglio acquisito dall’esperienza Milanese. Autore nel 2017 di due monumenti in bronzo raffiguranti Jarno Saarinen, installati rispettivamente a Petrignano d’Assisi e a Turku in Finlandia. Attualmente porta avanti la sua ricerca su vari fronti, cercando di equilibrare nelle giuste proporzioni materia e poetica, al fine di guidare l’interlocutore in un viaggio introspettivo nel quale spera di sensibilizzarlo sulle tematiche sociali nella speranza di farne scaturire delle riflessioni. Nelle proprie opere predilige l’uso di ceramica e cemento: in un connubio tra tradizione e modernità, la ceramica ricalca la memoria storica e archeologica, invece il cemento armato fa riferimento alla contemporaneità, falsamente elastica e soggetta a sgretolamento.