Descrizione Opera / Biografia
Un lavoro sul femminile? Che nasce dal femminile.
Non sono sagge. Le ragazze la saggezza la devono cercare. Le ragazze cercano un senso, per andare. Le ragazze cercano sempre.
Teresa è un’opera composta da 9 sfere di argilla con pigmento rosa e 1 poster 150 x 100 cm.
Un poster in cui la parola è un flusso ma in cui soprattutto la parola diventa un oggetto, corpo. E sfere: tornare al centro, non per chiudersi ma per espandersi dal proprio nucleo.
Il poster (disponibile in italiano e in inglese) racconta gli sguardi rivolti al mondo in un flusso ininterrotto - solo una barra alla fine di ogni frase. Riflessioni, immagini, ricordi, brevi dialoghi, parole come segni, tracce che diventano composizione, corpo (un carattere grande, un font da macchina da scrivere che evoca una scrittura non digitale ma fisica). Testo come oggetto che incontra il pubblico. Questa fisicità entra in stretta connessione con la materialità della sfera. Il rapporto con i propri sentimenti, l’autoconsapevolezza nei confronti dell’esterno trovano nelle mani che impastano l’argilla una forma di racconto, un gesto terapeutico, terapeutico quanto la serialità con cui il pensiero viene rielaborato e ripulito dall’artista, ogni volta. Rimane l’impronta, il contatto attraverso il quale la mano di una ragazza incontra il pubblico che toccherà le sfere. Le sfere hanno un pigmento rosa. Un colore che sembra scontato sulla femminilità ma qui si fa riferimento al corpo dell’artista, alla fusione del rosso e del bianco in un colore potente, intenso, capace di tenerezza e di ammorbidire la ruvidità. Contatto, incontro, intimità: elementi di poetica che ritornano in questo lavoro.
Un’estetica accogliente per un’installazione che è un invito all’incontro con se stessi. Tra coscienza e sogno, un ritorno a sé.
Questo è ciò che dice il nome dell’opera: Teresa. (Te resa, restituita a te stessa). Una restituzione. Un nucleo originale che vuole provocare richiami e generazioni.