OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | MADE IN CHINA

MADE IN CHINA
tecnica mista, disegni su carta con pelli e lamine metalliche dentro teche di legno verniciato
cm. 130 x 113 circa

Maria Carolina Arletti

nato/a a Modena
residenza di lavoro/studio: Modena, ITALIA


iscritto/a dal 26 apr 2021


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37,5cm x 28,5cm

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tecnica mista, pelle, componenti elettronici in piccole buste di plastica, graffette, filo di spago, colori acrilici e alla nitro su vecchi disegni
37,5cm x 28,5cm

Descrizione Opera / Biografia


CONCEPT
Un continente con il quale ci sono, sembra da sempre, conti in sospeso.
Continente immenso come lo sono le sue ricchezze - dalle quali abbiamo sistematicamente attinto - e come lo è la sua contraddizione più grande: l’incapacità, reale o presunta, di arricchire sé stesso in virtù di ciò di cui dispone.
Siamo ‘andati a prendere’ ogni cosa ci servisse, senza fare differenza tra esseri viventi e materie prime. E stiamo tuttora praticando il saccheggio sotto una forma solo talvolta più raffinata e meno riconoscibile. Gli esempi sarebbero molteplici; tra i tanti si ricorda che da diversi decenni la Cina sta colonizzando i territori africani e, per potersi muovere in libertà e autonomia, li ha dotati di moderne infrastrutture (le nuove vie della seta, appunto) che consentono a tutti di viaggiare comodamente; una massa sempre maggiore di popolazione cinese si riversa nel ‘continente nero’ introducendovi i propri usi e costumi e sullo sfondo di queste Afriche composte di pelle naturale si raccolgono le abitudini di vita cinese: dall’imposizione governativa di procreare un solo figlio a coppia, passando per la commercializzazione pressoché planetaria di tecnologia elettronica di scarsissima qualità, terminando con un richiamo su ciò che sta accadendo a seguito della pandemia e sulla nostra pelle, con l’introduzione di lamine metalliche che of-fendono letteralmente il derma ! Con tutto ciò diviene ancor più evidente quanto sia profonda la traccia lasciata ovunque da questo popolo onnivoro e conquistatore.
OPERA
MADE IN CHINA
Installazione a parete
cm. 130 x 113 circa
(tecnica mista)
Pelle, latta e componenti elettronici e altri materiali trattati con colori acrilici e alla nitro su vecchi disegni riciclati, in 12 scatolari di legno verniciato.
MARIA CAROLINA ARLETTI
Modena 1962.
Si diploma all’Istituto d’Arte Adolfo Venturi della sua città e successivamente si laurea in architettura a Firenze.
Dalla seconda metà degli anni ’80 ha sviluppato una ricerca personale basata sulla sperimentazione a carico dei materiali e della loro resa visiva oltre che plastica (non le interessa il lato estetizzante, bensì quello più prettamente concettuale) fino all’individuazione di un materiale d’elezione, come la lamiera, (attualmente anche in abbinamento con altri materiali) che caratterizza oggi la sua produzione.
L’aspetto identitario appartenente alla società dei consumi e i temi strettamente legati all’esistenza dell’individuo impegnato a concentrarsi sul tempo reale, con tutto ciò che l’umanità o le contingenze presentano, divengono i soggetti dominanti.
Si occupa anche della progettazione di installazioni che spaziano dalla piccola alla grande dimensione.
Ha prodotto interventi urbani legati spesso al coordinamento di video tematici. Ha esposto in mostre personali e collettive e sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero.
Affianca da sempre alla propria ricerca espressiva la professione di architetto.