OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Esercizi obbligatori atto III #3

Esercizi obbligatori atto III #3
stampa fine art ai sali d’argento,
240x300mm

Marilisa Cosello

nato/a a Eboli (SA)
residenza di lavoro/studio: Milano, ITALIA


iscritto/a dal 08 mag 2020

http://www.marilisacosello.com


visualizzazioni: 566

SHARE THIS

Altre opere

 | Esercizi obbligatori atto III #5

Esercizi obbligatori atto III #5
stampa fine art ai sali d’argento, cornice a cassetta (h 400 mm/ l 200 mm)
immagine fotografica 240x300mm/ con supporto 260x320mm

 | Esercizi obbligatori atto III #8

Esercizi obbligatori atto III #8
stampa fine art ai sali d’argento, cornice a cassetta (h 400 mm/ l 200 mm)
immagine fotografica 240x300mm/ con supporto 260x320mm

 | Esercizi obbligatori atto III #12

Esercizi obbligatori atto III #12
stampa fine art ai sali d’argento, cornice a cassetta (h 400 mm/ l 200 mm)
immagine fotografica 240x300mm/ con supporto 260x320mm

Descrizione Opera / Biografia


Esercizi Obbligatori (atto III)
Diviso in tre atti come un melodramma, Esercizi obbligatori è la costruzione dell’archetipo di una Società, spogliata delle sue sovrastrutture, nuda nell’esecuzione dell’azione, che può essere collettiva (Atto I), individuale (Atto II), formale ( Atto III). I tre atti si compenetrano e allo stesso tempo definiscono i confini reciproci. L’atto I è la riproduzione degli esercizi obbligatori del sabato fascista formalizzato come metafora del coro greco, rappresenta il corpo collettivo, che pensa e agisce come un unicum. L’Atto II racconta l’individuo nell’esistenza quotidiana, la difficoltà di vivere, lo sforzo continuo del corpo di adattarsi ai limiti imposti il corpo che si adatta e accetta.
L’atto III è l’archetipo della prima forma sociale che l’uomo incontra, la famiglia, rappresentata attraverso la messa in scena di riti formali, svuotata di significato. Gli stereotipi delle fotografie di famiglia, situazioni costruite e congelate, creano un continuum visivo e narrativo. Il risultato dello sforzo espressivo è una dissacrante parabola della borghesia, a rappresentare la totale e irrimediabile perdita di un’identità, imbalsamata definitivamente.
Tutta la mia ricerca artistica indaga i concetti di potere, limiti e relazione. In Esercizi Obbligatori (Esercizi Obbligatori) l’ambizione estetica del potere è declinata in diversi contesti all’interno della proiezione di una società: sociale e collettiva, individuale e familiare. Quando ho iniziato a progettare quest’opera, volevo che fosse come un’opera musicale, definita da una tensione nello spazio - caratterizzata solo da movimenti interni - che rimane inesplosa, poiché l’inutilità degli esercizi e delle varie azioni crea una condizione di aspettativa che non si risolve mai realmente
Marilisa Cosello
Nata a Salerno (IT) nel 1978. Vive e lavora a Milano (IT).
Formazione in fotografia, belle arti e cinema, alti livelli nel Regno Unito (scuola Sevenoaks), Laurea in Storia del cinema, Master in fotografia allo IED Milano (IT), Noorderlicht School (Paesi Bassi), Museè Nicephore Niepce (FR), ha studiato con Francois Cheval e Luca Panaro.
Ha lavorato per 5 anni come fotografa di news, prima di capire che la realtà non esiste e passare a un approccio concettuale nella sua ricerca e pratica artistica. La sua pratica è profondamente contemporanea, La sua pratica è caratterizzata dalla partecipazione del corpo e dalla costruzione di performance, che attivano un dialogo tra storia, cultura e strutture sociali. Ripensando al ruolo della Società come Famiglia, e del Privato come Collettivo, il lavoro di Marilisa Cosello fonde diverse forme di indagine sul potere, sovrapponendo pubblico e privato, rituali familiari e archetipi collettivi. La sua ricerca si configura come una riflessione sulla natura politica del singolo corpo come soggetto, e sull’impatto delle dinamiche di potere sulla storia personale e delle comunità.
Le sue fotografie, performance, video, si concentrano su tematiche sociali e individuali e sul potere politico nelle strutture sociali, familiari e nei sistemi di sovrapposizione e controllo del corpo: immaginano il corpo e gli archetipi della società come palcoscenici in cui vengono articolate idee politiche, lotte personali, condizione femminile, aspettative della società.
Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero in importanti istituzioni ed eventi, tra cui Fotografie Forum Frankfurt; Biennale Mediterranea di Arte Contemporanea, Sarajevo; Circulation Festival, Parigi; Central Dupon, Parigi; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Museo di Santa Giulia, Brescia; Kunsthalle, Lana (BZ); Fotografia europea, Reggio Emilia; Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo (TV), Centrale Fotografia, Fano; MIA, Milano.
Ha vinto due volte l’European Photography Award (Fotografia Europea) e il Lugano Photo Festival; ha ricevuto la menzione d’onore a PhotoEspagna, Descubrimientos Braga e Berlin Photo Festival. Le sue opere sono nella Collezione Donata Pizzi e nella Collezione Castelli.
www.marilisacosello.com