Premio Combat Prize

PIMP è un’installazione sull’ibridazione culturale che avviene per l’utilizzo di forme e segni a carica semantica variabile: oggetti iconici della cultura e sottocultura veneziana (come il ferro di prua, il felze, le maschere e i neon) vengono filtrati attraverso l’immaginario turistico collettivo. L’economico kayak gonfiabile viene pimpato con l’aiuto di object trouves nell’antieroico tentativo di mascherarsi in un opulente gondola.-Nato nel 1984 a Brescia. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel 2008 e successivamente all’Università IUAV di Venezia, dove nel 2012 si laurea in Progettazione e Produzione delle Arti Visive. Nella sua ricerca gli oggetti diventano utensili per un’indagine delle dinamiche che portano alla semantizzazione della realtà sulla base dell’esperienza. L’oggetto si caratterizza come estensione linguistica dell’immaginario collettivo e testa di ponte per l’accesso all’immaginario psicologico personale. A partire da una formazione improntata all’arte digitale e allo sviluppo del 3D, Cherubini mette in gioco il suo modus operandi nella realtà fisica, attraverso l’assemblaggio di oggetti iconici, ready made traslati di senso, composizioni le cui unità elementari, come pixel, sono pregne di significati e giungono alla loro forma finale attraverso azioni che non costituiscono solamente un processo di traduzione linguistica ma un’azione corporea, tattile, meditativa.