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OPERA IN CONCORSO  Sezione Scultura/Installazione

Francesco Paglia | The suffering World needs substances to live and forget the pain of all days
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The suffering World needs substances to live and forget the pain of all days


Francesco Paglia

nato/a a

residenza di lavoro/studio: Molinella, Bologna (BO) (ITALIA)

iscritto/a dal 17 apr 2015

Under 35

http://www.francescopaglia.com

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The suffering World needs substances to live and forget the pain of all days


Descrizione Opera / Biografia


Con il progetto The suffering World needs substances to live and forget the pain of all days ho voluto porre l’attenzione sull’importante fenomeno sociale, sempre più proliferante, dell’abuso di farmaci antidolorifici. 
Ho svolto una ricerca, raccogliendo dati da Associazioni internazionali, Medici e Farmacisti, sino a prendere coscienza di come il ricorso eccessivo di questi particolari antidolorifici sia un fenomeno sempre più dilagante nella società odierna, e nello specifico l’uso distorto dell’Ossicodone.
Tale abuso è sintomo riconducibile alla frenesia dei ritmi di vita sempre più incalzanti in Occidente, dove questo stato psicologico sta sempre più ancorandosi in una filosofia soltanto produttivo-estetica.
Questo fenomeno viene ampliato da siti internet di difficile tracciabilità, ove si possono reperire queste sostanze senza incorrere in nessun tipo di controllo o frontiera. Prodotti farmacologici, integratori di dubbia provenienza, droghe di vario tipo, sono ormai reperibili anche tramite i canali mediatici e possono essere acquistati senza alcun controllo.
Ho voluto ’narrare’ tutto ciò utilizzando confezioni di farmaci, estrapolandole dal loro abituale contesto, attraverso un tema classico della fotografia, lo Still Life: ho creato una serie di 5 scatti per ogni scatola, un numero che simboleggia la massima aspettativa di vita di chi ne abusa, convergendo l’attenzione sulla sempre più accentuata sfocatura, che progressivamente annulla ogni immagine e forma separandole definitivamente dalla realtà.
L’opera consiste in una vetrina/cabinet a tre ripiani, di metallo: ogni ripiano è composto da due lastre di plexiglas in cui è inserita la stampa della serie del farmaco prescelto, realizzata su carta fotografica Fine-Art, e sopra ad ogni ripiano sono stati applicati dei pannelli riflettenti grazie ai quali l’immagine si rivela tramite la propria rifrazione, creando un connubio tra immagine reale e virtuale.
A completamento dell’opera installativa, e volendo attribuirle una duplice lettura, bidimensionale e tridimensionale, l’opera si integra con, a latere, le stesse fotografie seriali incorniciate.