OPERA IN CONCORSO Sezione Pittura
Time waits for no one
olio, olio
30 x 50
Andrea Rapezzi
nato/a a Livorno
residenza di lavoro/studio: Collesalvetti (LI) (ITALIA)
iscritto/a dal 09 mag 2015
Altre opere
Descrizione Opera / Biografia
Si tratta del mezzo prediletto per indagare il reale, ingaggiando una ricerca - probabilmente senza fine - che anela all’essenziale.
Sua fonte d’ispirazione è il quotidiano, con i suoi misteri nascosti e i segreti sorprendenti.
L’artista, infatti, è capace di rivelare la bellezza nei soggetti più comuni, in quegli oggetti cioè che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi ma che - proprio per questo - non riusciamo più a leggere con occhi puri.
Può accadere così che Rapezzi prenda una semplice ciotola trovata nella credenza di casa e la renda protagonista di un lungo ciclo di opere, fino ad analizzare nei minimi particolari la sua forma, gli effetti creati dalla luce durante le diverse ore del giorno, le angolature, i dettagli...
Rapezzi la continua a dipingere ininterrottamente, fino a che non ha la sensazione di percepirne il senso o, comunque, fino a quando la profonda riflessione che regge i suoi dipinti non sembra esaurirsi, dando spazio a ulteriori ricerche e a nuovi oggetti da interrogare.
In particolare gli ultimi lavori abbandonano il motivo della ciotola e - mantenendo intatto a livello concettuale il filo rosso che li lega alla passata produzione - si concentrano sul tema dell’uovo di gallina, altro soggetto prelevato dalla quotidianità che invade la scena pittorica con la sua forma perfetta e l’alto valore simbolico.
L’artista lo staglia su sfondi monocromi, che giocano con le tonalità e acuiscono il senso di mistero e di sospensione che da sempre caratterizza la sua poetica.
Le uova, simbolo per antonomasia della vita, diventano così l’espediente per ragionare sulla vita stessa, con le sue zone di luce e quelle d’ombra, che incombono come elemento compositivo ed esistenziale nel trittico Time waits for no one.
Rapezzi le fa volteggiare nello spazio, dipingendole a volte singolarmente, a volte disponendole in maniera artefatta in gruppi di due o tre elementi, proponendole allo spettatore come oggetto di contemplazione.
Calate in uno spazio assoluto, in cui vengono a mancare chiari riferimenti spazio-temporali in grado di orientare lo spettatore, è allora il Tempo, nel suo irreale non scorrere, l’elemento più affascinante evocato dal dipinto, che sembra quasi “in pausa”, in attesa di qualcosa d’indefinito.
Quasi che l’artista, pennellata dopo pennellata, volesse immortalare, almeno sulla tela, un attimo di vita, consapevole del fatto che, nella realtà, “Il tempo non si ferma per nessuno” e che quel guscio d’uovo che continua a dipingere ininterrottamente è più fragile e complicato di quanto si possa immaginare.