OPERA IN CONCORSO Sezione Pittura
GIOCHIAMO AGLI INDIANI?
idrolio, tela
80x60; 1,8
Luisa Benatti
nato/a a Rovereto S.S. Di Novi (Modena)
residenza di lavoro/studio: Modena (ITALIA)
iscritto/a dal 13 apr 2014
Altre opere
Descrizione Opera / Biografia
Biografia
Luisa Benatti Scarpelli ( Rovereto di Novi (Mo) 03/02/1949) .
Architetto la cui formazione ha avuto inizio in un Istituto d’Arte, a Modena, ed è proseguita al Magistero d’Arte di Firenze sez. oreficeria, conseguendo in seguito il diploma di Maturità artistica all’Istituto d’Arte di Pesaro sez. Oreficeria. A Firenze ha frequentato e si è laureata alla Facoltà di Architettura.
Insieme alla Progettazione, la principale professione però è stata, fino a poco tempo fa, l’insegnamento del Disegno e della Storia dell’Arte e del costume nelle scuole superiori.
Ha prodotto un testo di Storia del Costume e dell’abbigliamento in tre volumi “IL TEMPO DEL VESTIRE” pubblicato nel 2006 dall’editrice Clitt e in seguito da Zanichelli.
Ha programmato e svolto corsi per adulti di disegno dal vero, di educazione visiva e di pittura.
Collabora con l’associazione “Carcere-città” realizzando interventi creativi legati al disegno e all’arte, nel carcere S. Anna di Modena.
Esposizioni
1998 Carpi(Mo), Sede Centrale delle Poste: personale
2013 Modena Salotto culturale Aggazzotti : collettiva (tre artiste);
2013 Sassuolo(Mo) CircoloArtistico J. Cavedoni, Galleria Comunale d’Arte Moderna:
2013 Giulianova: Partecipazione a ” Credere la Luce” con l’opera “Cuore Nuovo”
La pittura di Luisa racconta storie, ricordi, legami, amicizie: la vita. la sua pittura è sempre un po’ autobiografica ma, sempre, la natura è fra i principali protagonisti.
L’opera: ”Giochiamo agli indiani?”
Il mio contributo, attraverso questa opera, è rivolto a evidenziare il valore profondo, ampio ed intenso che la natura, nelle sue molteplici manifestazioni, propone ad ognuno e, di quanto essa ci sollecita ad esserne parte attiva.
La pittura, per riscoprire un’idea di bellezza che nasce dall’esperienza della realtà e dalla ricerca di un valore, di un momento spirituale o di un approfondimento che diventa intuizione intellettuale; la ricerca di bellezza che muove dalla nostra capacità di ripensarla in modi e mondi solo all’apparenza banali o tradizionali, cogliendola e riconoscendola invece in momenti e gesti della vita quotidiana, presente, o già vissuta.
La pittura per riconoscere e affermare un dialogo mai interrotto con la natura e con le diverse nature della persona, per offrire l’opportunità di superare la percezione dell’immediato, per aprire lo spazio a riflessioni più ampie sul senso della vita.
Boschi, prati, fiori, sole, luci e ombre, tutto gioca con bimbe che giocano.
C’è ancora qualche bimbo che gioca agli indiani? C’è ancora qualche prato a portata di giochi? C’è qualche mamma che lascerebbe giocare due bimbe in un bosco? Forse non più? Allora la mia è quasi una pittura metafisica? No, è invece amore, è desiderio di libertà, è senso di spensieratezza, è ansia di bellezza e vita.
Non so dove siano boschi e prati così, ma è proprio in quella luce che forse, anche ora, molti vorrebbero ancora giocare.